Un nuovo esilarante appuntamento nella programmazione di Prosa al Ridotto al Teatro Comunale di Vicenza: è “La Divina”, di e con Alessandro Fullin, in scena con gli attori della Compagnia Nuove Forme, programmato per sabato 27 gennaio
L’umorismo pungente e sarcastico di Alessandro Fullin, regista e interprete della commedia “assai liberamente tratta da La Divina Commedia di Dante Alighieri” si scatena all’ennesima potenza; lo spettacolo, una produzione Nuove Forme, in tournée da un paio di stagioni, riscuote ovunque l’entusiasmo del pubblico. Per la data al Teatro Comunale di Vicenza è tutto esaurito, da tempo; i biglietti sono disponibili solo in caso di rinuncia dei possessori.
Come per la Prosa in Sala Grande, in questa stagione anche gli appuntamenti al Ridotto sono preceduti dall’Incontro a Teatro; l’Incontro del 27 gennaio, nel Foyer del Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza alle 19.30, sarà condotto da Lorenzo Parolin giornalista della testata di teatro e musica, che accompagnerà gli spettatori nell’esilarante e dissacrante percorso di decostruzione del poema dantesco.
Dopo il successo di “Piccole Gonne”, Alessandro Fullin torna a teatro con “La Divina” una nuova parodia, molto divertente, costruita su una comicità beffarda e pungente, accompagnata da aforismi esilaranti e battute irresistibili. Fullin prende infatti lo spunto da la più celebre delle opere della letteratura italiana per stravolgerla gioiosamente, traendone una vivacissima rivisitazione che per 80 minuti strappa solo risate intelligenti, intrise da un’ironia pop, tipica del suo modo di fare spettacolo.
Questa ricostruzione è anche un’occasione per rivedere in chiave “moderna” un poema intramontabile che forse, dicono gli autori, ha perso un po’ di interesse per i lettori del XXI secolo e diventa così motivo per riportare alla memoria alcune delle terzine più celebri del Sommo poeta e, naturalmente, per scoprire sotto una nuova luce alcuni dei numerosi personaggi che popolano la Divina Commedia.
Nel mezzo del Cammin …. il buon Dante avrà una parola buona per tutti, invaghendosi dell’affascinante Caronte e trovandosi ad affrontare diversi problemi, primo fra tutti come liberarsi di Beatrice, che ormai non rientra più nelle sue mire (per ovvie ragioni). L’ostentazione estrema che attinge a piene mani dalla migliore tradizione della parodia, con un occhio di riguardo al grande Paolo Poli, offre una lettura riveduta e “scorretta” del grande capolavoro, sapientemente condita da aforismi esilaranti. E così tra angeli e demoni, fiumi infernali e panchine rinfrescanti, ecco una versione in perfetto stile Fullin – l’indimenticabile professoressa televisiva – del poema immortale, che riesce a gettare nella stessa bolgia Paolo Malatesta con gli Abba, Farinata degli Uberti con Liz Taylor. Un mix di generi davvero inaspettato.
Gli altri attori in scena con Alessandro Fullin sono Tiziana Catalano, Sergio Cavallaro, Simone Faraon, Paolo Mazzini, Mario Contenti, Ivan Fornaro; le scene sono di Nuove Forme, i costumi di Monica Cafiero, le coreografie di Sergio Cavallaro.