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Carnevale in Veneto: maschere, dolci e feste a Verona con il Mastro Sogar!

Carnevale in Veneto: maschere, dolci e feste a Verona con il Mastro Sogar!

Tra le tradizioni che accompagnano le celebrazioni e le feste del Carnevale in Veneto, vi raccontiamo di una maschera veronese assolutamente da scoprire: il mastro Sogar

Come da tradizione, il Carnevale in Veneto e in tutta Italia inizia dopo le vacanze di fine e inizio anno, e prosegue fino a febbraio, con le tradizionali celebrazioni e i festeggiamenti del Venerdì e del Martedì Grasso. Venezia è senza dubbio la capitale del Carnevale in Veneto, e non solo, con le sue maschere eleganti e misteriose che si aggirano per le calli bagnate dalla nebbia, tra turisti, party esclusivi e stelle filanti.
Ma noi vogliamo raccontarvi di una maschera tipica della zona veronese, il Mastro Sogar!

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Mastro Sogar è la maschera del Carnevale di Verona e nello specifico di San Michele Extra, quartiere nelle immediate vicinanze del centro storico di Verona. È affiancato nel suo ruolo dalla Sogara, compagna ma non necessariamente moglie. Durante le sfilate è inoltre accompagnato dai Sogareti, ragazzi che incarnano a pieno lo spirito del carnevale nelle giovani generazioni. L’abbigliamento si rifà al 1600 ed è composto da camicia in flanella bianca, pantaloni alla zuava in velluto nero, stivali, giubbetto, cintura e strisce di cuoio, cappello ampio rosso con penne nere (i colori di San Michele Extra) e, quale insegna, la storica soga. Ogni anno vi è l’elezione di un nuovo Mastro Sogar e la votazione è popolare ed aperta a tutti i residenti del quartiere. La cerimonia d’Investitura del nuovo Mastro Sogar si svolge sempre nei primi giorni di gennaio ed è un’occasione di gran festa per l’intera comunità. Negli anni, il Comitato del carnevale, durante le sfilate, oltre a Mastro Sogar con la sua “corte” ha potuto sfoggiare anche una banda con un corpo di majorette, un carro allegorico e tutta una serie di maschere come ad esempio i Pianela (gruppo di clown che prende il nome dalle calzature tipiche) con le loro bici pazze, el Torototela o el Ferari che contribuiscono a rendere ancora più gioioso e scherzoso il carnevale.

Nel dialetto veronese soga significa corda dalla quale deriva la parola sogaro ovvero colui che produce le soghe, le corde. La lavorazione della canapa per produrre corde, funi, spaghi e spaghetti è molto antica ed, un tempo, era alla base di molte attività come l’edilizia, la navigazione e l’agricoltura. Solamente negli anni cinquanta, quando fu introdotto sul mercato il nylon, la lavorazione della canapa passò in secondo piano per essere poi del tutto surclassata. È impossibile stabilire con certezza la data in cui i funai si instaurarono nel quartiere di San Michele poiché non vi sono documenti sufficienti ad accertare tale produzione in questo luogo. È comunque accertato che già nel 1342, alla fiera di Bergamo, gli Spaghettini di San Michele potevano sfoggiare lavorazioni di pregio e sicuramente superiori a qualunque altra. Le poste, ovvero i luoghi in cui si lavoravano le corde, alla fine del XIX secolo erano dislocate ovunque nel quartiere di San Michele. Molto importanti ed apprezzate degli abitanti del quartiere, le famiglie di sogari erano negli alti livelli della gerarchia del tempo poiché tenevano alto il nome del quartiere e, cosa non da poco, portavano ingenti guadagni economici che si riversavano, seppure in maniera indiretta, sull’intera comunità. A memoria storica dell’importanza avuta da questa particolare attività artigianale, nel 1952, una delle vie del quartiere è stata chiamata “via dei Sogari”, poiché un tempo essa era percorsa sul lato sinistro dalla pista per l’attorcigliatura delle corde.

Carnevale in Veneto:
le origini del mastro Sogar e del Carnevale a San Michele

Le prime tracce di un carnevale a San Michele Extra si possono trovare verso la fine del XIX secolo. Il momento fiorente dal punto di vista economico, dato dalla produzione delle soghe e dalla presenza del convento delle monache Benedettine che coinvolgeva l’intero quartiere nelle proprie attività, innesca negli abitanti del quartiere uno spirito goliardico, tipico del carnevale. Il punto d’origine è da attribuirsi probabilmente alla compagnia Schimaoli, gruppo di bontemponi dedita ad improvvisare scherzi coinvolgendo chiunque fosse nei dintorni. Nel 1913, con il supporto della Banda e della Corale, si costruì e si fece scendere in piazza il primo carro allegorico del quartiere (il tema era quello dell’aeroplano, infatti erano gli anni cruciali per l’avvento dell’aviazione a motore). La prima guerra mondiale mise a tacere lo spirito carnevalesco , che riprese via via fervore e vivacità intorno agli anni Trenta. Ma la seconda guerra mondiale impose un’altra lunga e dolorosa pausa. Nonostante tutto, gruppi di volontari riuscirono a ridare vita al Carnevale con nuove e vivaci iniziative. Con la morte di due degli organizzatori storici del Carnevale, iniziò un periodo di stanca che portò alla mancanza di festeggiamenti per molti anni. Bisogna aspettare il 1979 per avere, nel quartiere, la creazione del “Comitato Benefico per i festeggiamenti del Carnevale di S.Michele Extra” ed il rilancio del carnevale. La maschera scelta fu il Mastro Sogar. La scelta di questa maschera ricadde, come dissero i fondatori del Comitato, “nella volontà di aiutare gli abitanti del quartiere a riscoprire un pezzo di storia vissuta dell’economia di San Michele Extra. Rispecchiarsi quindi nell’arte dei propri progenitori, attività talmente caratterizzante che ha contribuito a far conoscere San Michele Extra addirittura oltre i confini del Veneto”. Nel 1981, alla scadenza del mandato del Comitato costituente, vennero stabiliti i nuovi incarichi, la nuova presidenza (affidata, ora come allora, al maestro orafo Giorgio Poiesi) e venne sancita la denominazione definitiva: Comitato Benefico del Carnevale di S.Michele Extra. Fu dato allora nuovo impulso all’organizzazione dei diversi eventi e vennero delineati tre aspetti fondamentali verso i quali porre particolare impegno e attenzione: l’aspetto formativo culturale e la scuola; l’aspetto benefico-assistenziale; l’aspetto ricreativo-sociale.

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