Presentata a Roma la Mostra del Cinema di Venezia 2018, la 75^: tra star hollywoodiane e film ecco cosa succederà al Lido
Un evento straordinario all’Hotel Des Bains, tante star del cinema e della musica (dai fratelli Coen a Ryan Gosling a Bradley Cooper, Natalie Portman, Jude Law e Lady Gaga), un Leone d’Oro al femminile (a Vanessa Redgrave), tre italiani (Martone, Minervini e Guadagnino), e molto altro ancora. Vi anticipiamo qualche curiosità della nuova edizione della Mostra del Cinema di Venezia 2018. Noi ci saremo, e voi?
Per info: www.labiennale.org/it/cinema/2018
Alberto Barbera – Direttore della Mostra del Cinema di Venezia 2018
“La metafora più diffusa per indicare il programma di un festival consiste nel definire questo insieme di film come “un’istantanea del presente”. Cioè come un modo per rappresentare lo stato di salute – o quello che si ritiene tale – della produzione cinematografica mondiale, in un preciso momento e contesto storico. Quanto sia approssimativa questa definizione, lo si deduce anche solo mettendo a confronto la selezione di un festival con quella della manifestazione che lo ha preceduto, o con quella che gli farà seguito. A seconda dei diversi modi in cui ciascun programma si configura, se ne possono trarre conclusioni diverse, spesso destinate a contraddirsi, talvolta manifestamente errate. Una buona selezione (che, alla stessa maniera di una meno riuscita, è sempre il frutto di scelte soggettive, e di molti condizionamenti), potrebbe indurre a pensare che il cinema stia benissimo. O viceversa, senza che nessuna delle due deduzioni sia per forza di cose illegittima.
Il fatto è che – per dirla con il linguaggio della meccanica quantistica – il presente semplicemente non esiste. Per la fisica post einsteiniana, passato e futuro non si oppongono più come a lungo si è pensato, separati da un terzo lasso temporale che dovrebbe corrispondere ad un “adesso”: un concetto che, secondo gli scienziati, semplicemente non significa nulla. “Gli eventi del mondo non si mettono in fila come gli inglesi. Si accalcano caotici come gli italiani”, ironizza per esempio Carlo Rovelli. Per rimanere in prossimità della metafora da cui siamo partiti, dobbiamo allora, forse, prendere atto che “cinema del presente” è un modo di dire alquanto privo di senso. Per esempio, ci sono autori e produttori che continuano a fare film come si facevano nel secolo scorso, ed altri che invece procedono secondo modalità inedite, sperimentano nuovi linguaggi e nuove narrazioni, creano nuovi media. Accettare l’idea che possano legittimamente coesistere, non solo si può. Si deve. Per il semplice fatto che le cose non “sono”: accadono. Ancora Rovelli: “Si può pensare il mondo come costituito di cose. Di sostanza. Di enti. Di qualcosa che è. Che permane. Oppure pensare che il mondo sia costituito di eventi. Di accadimenti. Di processi. Di qualcosa che succede. Che non dura, che è continuo trasformarsi”. Adesso provate a sostituire alla parola “mondo” la parola “cinema”. Il cambio di prospettiva, anche nel nostro caso, è affascinante. Pensare il cinema come un insieme di eventi, di processi, è il modo che ci permette di meglio coglierlo, comprenderlo, descriverlo. Qualche esempio? Smettere di credere che esista un prima e un dopo, secondo una logica lineare e progressiva, vuol dire capire che non ha senso contrapporre il cinema del passato a quello più recente (e ancor meno a quello di domani). O lamentare che i film di oggi non sono belli come quelli di ieri, come se la loro diversità implicasse la perdita di una qualche forma di purezza originaria. O rifiutarsi di accettare i cambiamenti indotti dalle trasformazioni tecnologiche, dalla rivoluzione digitale, dalle modifiche del mercato.
Rendere conto degli eventi che si accalcano caotici: un disordine che siamo spesso tentati di ridurre a più miti consigli, affrontandolo con la tranquillizzante locuzione di “periodo di transizione” (come se non stessimo perennemente transitando verso qualcos’altro: altre esperienze, altre immagini, altre visioni). È forse, questa, la miglior descrizione del lavoro che sta alla base di questo festival. Altri possono darsi obbiettivi diversi: definire che cosa è buon cinema e cosa non lo è, ad esempio. E se fosse più importante descriverlo, cercare di comprenderlo, coglierne le feconde contraddizioni e l’irriducibile complessità, anziché stabilire temporanee gerarchie? Procedere per inclusioni anziché per dogmatiche distinzioni, allargare lo sguardo invece che metterlo soltanto e selettivamente a fuoco, spingersi oltre i limiti anziché erigere barriere? Senza rinunciare alla qualità, o meglio senza smettere d’interrogarsi costantemente su che cosa essa sia e dove risieda oggi, in questo presente che ci hanno spiegato non esistere, in un universo che non è più il passato e non è ancora il futuro. Del cinema, s’intende”.
Venezia75: i film in concorso
FIRST MAN – FILM D’APERTURA
di DAMIEN CHAZELLE
con Ryan Gosling, Jason Clarke, Claire Foy / USA / 138’
THE MOUNTAIN
di RICK ALVERSON
con Tye Sheridan, Jeff Goldblum, Hannah Gross, Denis Lavant, Udo Kier / USA /106’
DOUBLES VIES
di OLIVIER ASSAYAS
con Guillaume Canet, Juliette Binoche, Vincent Macaigne, Nora Hamzawi, Christa Théret, Pascal Greggory / Francia / 100’
THE SISTERS BROTHERS
di JACQUES AUDIARD
con Joaquin Phoenix, John C. Reilly, Jake Gyllenhaal, Riz Ahmed / Francia, Belgio, Romania, Spagna / 120’
THE BALLAD OF BUSTER SCRUGGS
di ETHAN COEN, JOEL COEN
con Tim Blake Nelson, James Franco, Liam Neeson, Tom Waits, Bill Heck, Zoe Kazan, Tyne Daly, Brendan Gleeson / USA / 132’
VOX LUX
di BRADY CORBET
con Natalie Portman, Jude Law, Raffey Cassidy, Stacy Martin, Jennifer Ehle / USA / 110’
ROMA
di ALFONSO CUARÓN
con Yalitza Aparicio, Marina de Tavira, Marco Graf, Daniela Demesa, Carlos Peralta, Nancy García / Messico / 135’
22 JULY
di PAUL GREENGRASS
con Anders Danielsen Lie, Jonas Strand Gravli, Jon Øigarden, Isak Bakli Aglen, Seda Witt, Maria Bock, Thorbjø Harr / Norvegia, Islanda / 133’
SUSPIRIA
di LUCA GUADAGNINO
con Dakota Johnson, Tilda Swinton, Mia Goth, Chloë Grace Moretz / Italia / 152’
WERK OHNE AUTOR (OPERA SENZA AUTORE)
di FLORIAN HENCKEL VON DONNERSMARCK
con Tom Schilling, Paula Beer, Sebastian Koch, Saskia Rosendahl, Oliver Masucci / Germania / 188’
THE NIGHTINGALE
di JENNIFER KENT
con Aisling Franciosi, Sam Claflin, Baykali Ganambarr, Damon Herriman, Harry Greenwood, Ewen Leslie, Michael Sheasby, Charlie Shotwell / Australia / 136’
THE FAVOURITE
di YORGOS LANTHIMOS
con Olivia Colman, Emma Stone, Rachel Weisz, Nicholas Hoult, Joe Alwyn / UK, Irlanda, USA / 120’
PETERLOO
di MIKE LEIGH
con Rory Kinnear, Maxine Peake, Pearce Quigley, David Moorst, Rachel Finnegan, Tom Meredith / UK, USA / 154’
CAPRI-REVOLUTION
di MARIO MARTONE
con Marianna Fontana, Reinout Scholten van Aschat, Antonio Folletto, Gianluca Di Gennaro, Eduardo Scarpetta, Jenna Thiam, Ludovico Girardello, Lola Klamroth, Maximilian Dirr, Donatella Finocchiaro / Italia, Francia / 122’
WHAT YOU GONNA DO WHEN THE WORLD’S ON FIRE?
di ROBERTO MINERVINI
con Judy Hill, Dorothy Hill, Michael Nelson, Ronaldo King, Titus Turner, Ashley King, Kevin Goodman, The New Black Panthers Party for Self Defense / Italia, USA, Francia / 123’
NAPSZÁLLTA (SUNSET)
di LÁSZLÓ NEMES
con Juli Jakab, Vlad Ivanov / Ungheria, Francia / 142’
FRÈRES ENNEMIS
di DAVID OELHOFFEN
con Matthias Schoenaerts, Reda Kateb, Adel Bencherif, Sofiane Zermani, Nicolas Giraud, Marc Barbe, Sabrina Ouazani, Gwendolyn Gourvenec / Francia, Belgio / 111’
NUESTRO TIEMPO
di CARLOS REYGADAS
con Carlos Reygadas, Natalia López, Eleazar Reygadas, Rut Reygadas, Phil Burgers / Messico, Francia, Germania, Danimarca, Svezia / 173’
AT ETERNITY’S GATE
di JULIAN SCHNABEL
con Willem Dafoe, Rupert Friend, Oscar Isaac, Mads Mikkelsen, Mathieu Amalric, Emmanuelle Seigner, Niels Arestrup / USA, Francia / 110’
ACUSADA
di GONZALO TOBAL
con Leonardo Sbaraglia, Mariana Espósito, Inés Estevez, Daniel Fanego, Gerardo Romano / Argentina, Messico / 108’
ZAN (KILLING)
di SHINYA TSUKAMOTO
con Sousuke Ikematsu, Yu Aoi, Tatsuya Nakamura, Shinya Tsukamoto, Ryusei Maeda / Giappone / 80’