In cima al colle del Cartizze, tra i vigneti del Prosecco, in un vecchio casolare della fine dell’Ottocento si trova l’ Osteria senz’Oste.
Un luogo dove l’oste rifornisce solamente la dispensa per poi andarsene e lasciare che ogni avventore, dopo la visita, si faccia da solo lo scontrino, lasciando un’offerta.
Proseguendo lungo la strada che corre tra le vigne di Valdobbiadene, in un susseguirsi di filari, che corteggiano le colline del Prosecco, compare questo casolare, la cui porta è sempre aperta e la dispensa sempre piena di leccornie del territorio: i salumi prodotti dallo stesso oste, Cesare De Stefani, vini, pane cotto a legna, formaggio di malga, uova sode, dolci locali. Ogni prodotto ha un cartellino con il suo valore e il registratore di cassa è lasciato alla coscienza dell’avventore.
L’ Osteria Senz’Oste è nata per caso, dopo che gli amici di passaggio e che non trovavano Cesare, gli lasciavano bigliettini di rimprovero per la sua assenza e per averli lasciati a bocca asciutta e con la pancia vuota. Un giorno, l’oste ha deciso di lasciare sul bancone tre bottiglie di Cartizze e Prosecco, sei bicchieri e un’indicazione scritta “valore 10 euro servitevi da soli e buona degustazione”, con lo scopo di togliere dall’imbarazzo amici e passanti dal sentirsi degli scrocconi. Altri biglietti sono iniziati a comparire, in lingua tedesca, inglese, giapponese e così sono aumentate anche le proposte gastronomiche di Cesare, insieme ai salumi e ai dolcetti, altre delizie della zona.
All’interno il locale, con quattro tavoli, può ospitare fino a quattordici persone, mentre all’esterno ci sono altri tre tavoli, dai quali è possibile godere della splendida vista regalata dai colli e dalle vigne.
L’ Osteria senz’Oste, anche conosciuta come All’Oste che non c’è, si trova lungo la strada che dalla piazza di Valdobbiadene va verso Santo Stefano, passato il paese di San Pietro. Venendo da Valdobbiadene la strada si trova sulla sinistra, in corrispondenza di un’edicola votiva. L’osteria è aperta fino alle 22.
Cosa aspettate a fare una gita tra il buon cibo e il buon vino?
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